Novità per Piero Fassino che è stato assolto per il caso sul Salone del Libro e dalle accuse di turbativa d’asta. Ma sul caso del profumo…
Non vi è stata alcuna “condotta collusiva”, piuttosto è emerso che “l’interesse primario era esclusivamente quello di consentire lo svolgimento della manifestazione”. Piero Fassino è stato assoluto per il caso del Salone del Libro nel quale era stato chiamato a rispondere alle accuse di turbativa d’asta. Il noto politico ha parlato di questo e anche del furto del profumo a La Stampa.
Piero Fassino assolto per il caso sul Salone del Libro
Dopo 11 anni, Piero Fassino è stato assolto per il caso sul Salone del Libro di Torino. Secondo i giudici di primo grado, non c’è stato alcun patto segreto tra l’ex sindaco del capoluogo piemontese e la società Gl Events, che gestisce il Lingotto, sede dell’evento. Lui e altre persone erano accusate di turbativa d’asta cosa che, a quanto pare, non è accaduta.
Intervistato da La Stampa, Fassino ha parlato apertamente di “undici anni di sofferenza e amarezza” e anche di aver dovuto convivere “con accuse ingiuste e del tutto infondate”. Sull’assoluzione: “Sono molto soddisfatto. Anche perché l’assoluzione arriva con una sentenza di 211 pagine che ha sviscerato la vicenda riconoscendo la piena correttezza del nostro comportamento”.
Il commento sul furto del profumo
Al netto della gioia per questo risultato, Fassino è però “cascato” sulla più recente vicenda legata al furto del profumo al Duty Free di Fiumicino. L’uomo, infatti, ha commentato: “Quell’episodio è stato frutto di una distrazione di cui sono stato il primo a rammaricarmi”. A sostegno della sua buona fede, il politico ha aggiunto: ” Compio in questi mesi 60 anni di vita politica e chiunque mi abbia conosciuto può testimoniare la correttezza e onestà a cui ho sempre ispirato i miei comportamenti”.